Convegno internazionale di studi in memoria di Marco Di Pasquale
Functions and devices of early music
Conference in memory of Marco Di Pasquale
Nella sua multiforme attività di editor e studioso del sedicesimo e del diciassettesimo secolo, Marco Di Pasquale ha esplorato con successo le fonti più disparate utili a definire le funzioni della musica negli assetti dell’Ancien régime in Italia, il posto della musica nella storia del pensiero, la formazione dei repertori nella prassi moderna, i processi di storicizzazione per larghe campiture di stili, talvolta segnati da fatti discriminatori riconosciuti da tutte le storie speciali, talaltra affranti da termini mutuati con estrema disinvoltura dalle arti visive o dalla letteratura.
Nella sua multiforme attività di editor e studioso del sedicesimo e del diciassettesimo secolo, Marco Di Pasquale ha esplorato con successo le fonti più disparate utili a definire le funzioni della musica negli assetti dell’Ancien régime in Italia, il posto della musica nella storia del pensiero, la formazione dei repertori nella prassi moderna, i processi di storicizzazione per larghe campiture di stili, talvolta segnati da fatti discriminatori riconosciuti da tutte le storie speciali, talaltra affranti da termini mutuati con estrema disinvoltura dalle arti visive o dalla letteratura.
Con altrettanta abilità, mettendo in campo le sue doti di esperto conoscitore degli strumenti da tasto, lo studioso ha compulsato la controversa linea di demarcazione tra il restauro conservativo e il restauro integrativo, nonché il finitimo concetto di monumento storico, consapevole del fatto che l’obiettivo primario della musicologia non consiste nel ritrovare il suono originale, né il cosiddetto soundscape dei tempi andati. Più concretamente, con la modestia dell’uomo di scienza, egli mirava a ricreare le coordinate storiche e tecnologiche che presiedono alla definizione dell’antico, lungi dall’inseguire la chimera della verità assoluta. Per cui egli deplorò l’uso disinvolto, spesso acritico, dell’“esecuzione storicamente informata”. Le testimonianze del passato si prestano infatti a molte interpretazioni, reciprocamente esclusive, sebbene ugualmente autorizzate. In un’arte allografica, quale è la musica, nemmeno la scrittura è in grado di fornire certezze inconfutabili. Se la notazione ha ben poco di prescrittivo, la forma del suono non può diventare un valore assoluto, e la sua mobilità espressiva è conferita dall’occasione.
Questo fu il concetto trainante della seconda parte della carriera dello studioso, spesa a illustrare i dispositivi messi in atto dalle convenzioni di classe: prescrizioni, luoghi d’ascolto, piani regolativi dei musici, dignità della stampa, dediche nei libri di musica e forme del patrocinio. Per onorare la memoria del musicologo prematuramente scomparso, il Conservatorio di Vicenza organizza due giornate di studio con la partecipazione di esperti che gli furono amici e sodali nelle ricerche. Lo scopo dell’incontro è di sviluppare il metodo storico e le tematiche e che gli furono care, al fine di proseguire idealmente sulla rotta da lui tracciata.
As a multifaced editor and scholar, Marco Di Pasquale analysed a big amount of documents with the aim to define the role of music in sixteenth and seventeenth-century Italy. In particular, he focussed on the functions of music within the social order of the Ancien régime, the place of music in the history of thought, the development of repertoires in modern performance practice of ancient music, and the problem of periodisation for a wide range of styles, sometime identified by distinguishing features recognised by civil history. Therefore, he dwelt on lexical misuse, and on the difficulty of applying the same semantic value to terms misappropriated from other disciplines like visual art and literature.
After strengthening his knowledge of the keyboard and the piano, he immersed himself in a multi-disciplinary field in order to tackle the problems characteristic of the history of art, beginning with the controversial boundary between conservative and functional restoration and the related concept of a historic monument. Neither he worked with the scope of discovering the original sound, nor the so-called soundscape of past ages. More tangibly, his objective was to recreate in an ideal way the scientific and technological coordinates that can enable us to arrive at a fresh understanding of the ancient instruments. The pretention to make a faithful reproduction of early music was an idea that merely made him smile. He refused the chimera of the absolute truth, given that in an allographic art like music not even the notation is capable of providing unassailable certainties. So that he deplored the acritical use of the concept “historically informed performance”, an expression that presupposes musical realisations based on practices drawn from the sources contemporary to the pieces chosen. Unfortunately, the testimonies of the past lend themselves to numerous interpretations that are reciprocally exclusive, though equally authorised.
During the last twenty years of his career, Marco explored the music devices connected to social classes of renaissance Italy and Venice: the rules of musicians had to follow, performance places, functions of dedication in music books, and various kinds of patronage. To honor the memory of the prominent researcher, the Conservatory of Vicenza has organised a conference, to which some musicologists and friends who collaborated with him have been invited. The aim of the meeting is to develop both the topics he explored and the historical method he preferred.
Venerdì 19 aprile, ore 9.30 – Friday, 19 April, 9:30 am
Saluti istituzionali e introduzione al convegno
Institutional greetings and introductory word
STANISLAV TUKSAR
Commentaries on the unpublished essay of Marco Di Pasquale: Towards a phenomenology of the dedication in practical music books printed in Italy in the early modern age
COSIMA CHIRULLI - GIULIANA MONTANARI
Considerazioni sulle collezioni medicee granducali di cordofoni a tastiera a pizzico, di organi e di strumenti meccanici: genesi, gestione e dispersione (secoli XVII-XVIII)
GIOVANNI DI STEFANO
Violari e liutari tra Cinque e Seicento negli atti notarili dell’Archivio di Stato di Palermo
PAOLO FABBRI
Il Dialogus Annuntiationis: musica e canone figurativo
Venerdì 19 aprile, ore 15.00 – Friday, 19 April, 3:00 pm
STEFANO LORENZETTI
La durezza della vita, l’irruzione della grazia. Chiose all’autobiografia di Lodovico Zacconi, un monaco-musico nell’Italia del Cinquecento
RODOLFO BARONCINI
Un teatro “fatto per la musica” (Venezia 1610). Il teatro Milani e il contesto musicale lagunare della prima decade del Seicento
JOHN WHENHAM
The musical hinterland to Simonetti’s Ghirlanda sacra (1625)
Sabato 20 aprile, 9.30 – Saturday, 20 April, 9:30 am
ARNALDO MORELLI
Vera effigies. Le raccolte di ritratti dei musicisti e la nascita della storiografia musicale
VJERA KATALINIĆ
The geography of the virtuoso violinist and composer. Giovanni Giornovichi (Jarnovich) globetrotter: the places and institutions of European concertism
CARLIDA STEFFAN - LUCA ZOPPELLI
La longue durée de l’Ancien régime. Protezioni, dediche e strategie di promozione nell’Ottocento operistico italiano
IVANO CAVALLINI
La diffusione della teoria di Herbert Spencer in Italia e l’evoluzionismo di Oscar Chilesotti
Conclusione dei lavori
Progetto scientifico di Ivano Cavallini
Venerdì 19 aprile, ore 21.00 – Friday, 19 April, 9:00 pm
Oratorio di S. Nicola
Stradella S. Nicola, 2 - Vicenza
Il Seicento della Serenissima
Concerto dell’Ensemble del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio di Vicenza
GIOVANNI GABRIELI (1557-1612)
Sonata XXI con tre violini
da Canzoni et sonate (Venezia, 1615)
DARIO CASTELLO (1602-1631)
Sonata seconda a soprano solo
da Sonate concertate in stil moderno. Libro secondo (Venezia 1629)
BIAGIO MARINI (1594-1663)
Sonata in Ecco
da Sonate symphonie canzoni … per ogni sorte d’instrumenti … Opera ottava (Venezia 1629)
GIROLAMO FRESCOBALDI (1583-1643)
Toccata II da Il secondo libro di toccate (Roma 1627)
DARIO CASTELLO
Sonata decima sesta La Battaglia à 4 per stromenti d’arco
da Sonate concertate in stil moderno. Libro secondo (Venezia 1629)
BIAGIO MARINI
Passacaglio à tre o a quattro
da Sonate da Chiesa e da Camera … opera XXII (Venezia 1655)
JOHANN ROSENMŪLLER (1619-1684)
Sonata settima a quattro da Sonate à 2, 3, 4 e 5 stromenti (Norimberga 1682)
Largo - Adagio - Prestissimo - Adagio - Allegro - Adagio
Fabio Missaggia, violino di concerto
Matteo Rozzi, violino
Martina Pettenon, violino e viola
Caterina Colelli, violoncello
Federica Are, violone
Stefano Lorenzetti, cembalo