Conservatorio di Musica di Vicenza “Arrigo Pedrollo”
Istituto Superiore di Studi Musicali

Concerti ed eventi

Concerto in memoria di Romano Zancan Dall'Alba
mercoledì 3 Maggio 2023 ore 17.00
Sala Pobbe
ingresso libero

Concerto dedicato alla memoria di Romano Zancan Dall'Alba, che il 1° Maggio avrebbe festeggiato l'ottantesimo compleanno.
Per onorare, attarverso la sua più grande passione, una vita dedicata alla musica e alla formazione di giovani musicisti, prima al Conservatorio Pollini di Padova e poi al Pedrollo.



FRANZ JOSEPH HAYDN (1732-1809)
Sinfonia n. 103 in Mi bemolle maggiore “Paukenwirbel”
Adagio-Allegro con spirito
Andante più tosto Allegretto
Menuet-Trio
Finale allegro con spirito



CLAUDIO MARTIGNON (1957)
Ecce Panis Angelorum
O quam suavis est
Ave Maria

Classe di Esercitazioni corali della Prof.ssa Laura Martelletto
Classe di esercitazioni orchestrali del prof. Claudio Martignon



Franz Joseph Haydn
Sinfonia n. 103 in Mi bemolle maggiore “Paukenwirbel”
La sinfonia cosiddetta «col rullo di timpani» (Mit dem Paukenwirbel) è la penultima delle sinfonie composte da Haydn durante il suo secondo viaggio a Londra (1794-95) organizzatogli dall’amico e violinista J. P. Salomon, che gli fece da impresario e lo aiutò a trovare ingaggi nei teatri d’oltremanica. Proprio per le esigenze del pubblico inglese, uno dei più curiosi e libero da preconcetti in quel momento in Europa, trovò occasione di presentare le sue ultime sei sinfonie “Londinesi”, le quali furono tutte salutate con caloroso favore. Di questa sinfonia in particolare il “Morning Chronicle” riferì all’indomani della prima esecuzione (2 marzo 1795): «L’introduzione ha suscitato il più profondo interesse, l’Allegro ha incantato, l’Andante venne bissato, i Minuetti – specialmente il Trio – erano giocosi e delicati e l’ultimo movimento è stato pari, se non superiore, ai precedenti». Haydn infatti riuscì a stupire ancora una volta i suoi ascoltatori, stavolta con un enigmatico rullo di timpani che dà appunto il soprannome all’opera, misterioso e isolato, che prepara al clima d’apertura dell’Adagio introduttivo. L’Allegro con spirito, nella tradizionale forma sonata, risulta arricchito dall’aggiunta, accanto al I e II tema classici, di un terzo motivo ricavato dall’introduzione (non più mera funzione ornamentale, ma partecipe ora con la sostanza dell’allegro in una prospettiva ciclica – come il ritorno del rullo di timpani – che presagisce i futuri sviluppi romantici). L’Andante più tosto Allegretto è una variazione doppia, dove due melodie, una malinconica e triste in Do minore e l’altra serena e solare in Do maggiore, tratte dal folclore croato subiscono reciprocamente due variazioni. Ma forse è il caso di notare quanto, in fondo, queste due melodie siano le due facce di uno stesso spunto melodico, nel quale il secondo tema non è che la parafrasi del primo. Al violino solista è affidato un importante passaggio di rilievo nella terza variazione, tendenza seguita anche da altre sinfonie “londinesi” nella quale si legge l’intenzione di omaggiare l’amico Salomon: esecutore destinatario delle parti solistiche. Ad un Minuetto tutto sommato convenzionale, segue il Finale. Allegro con spirito, per densità e ricchezza quasi paragonabile al finale della mozartiana sinfonia Jupiter. Una fanfara dei corni e una breve idea dei violini costituiscono l’unico materiale di questo rondò in forma di sonata, vero e proprio tour de force contrappuntistico, tematico e armonico, risultando però in una pregevole compattezza e fluidità generale.