Conservatorio di Musica di Vicenza “Arrigo Pedrollo”
Istituto Superiore di Studi Musicali

Concerti ed eventi

I MARTEDÌ AL CONSERVATORIO
Martedì 7 Marzo 2023 - ore 18:00
Concerto d'Arpa "Nocturne" - Alessia Luise

Sala concerti "M. Pobbe"

John Field
(1782-1837)
Cinquième Notturno in B-flat H37 (1817) Riduzione di A. Luise 


Carl Czerny (1791-1857) 
Zwei kleine Fantasien Op.392 (1936) Trascrizione di A. Luise 

Der abend und die nacht 


Fryderyk Franciszek Chopin (1810-1849) 
Nocturne in C-sharp minor, 

Lento con gran espressione (1830) Riduzione di A. Luise 


Franz Liszt (1811-1886) 
Le rossignol (1842) Trascrizione di H. Renié

 
Johannes Brahms (1833-1897) 
Klaviersonate in F minor op.5 n.3 (1853)

II. Andante (andante espressivo) Riduzione di A. Luise 


Claude Debussy (1862-1918)
Nocturne en Ré bémol (1892) Trascrizione di A. Luise 


Michail Ivanovič Glinka (1804-1857) 
L’Alouette (1864) Trascrizione di M. Balakirev



Note al programma 

Fu proprio il compositore e pianista irlandese John Field a dare forma al primo Notturno pianistico (1814), concepito come un brano lirico di gusto sentimentale, basato su una melodia accompagnata da semplici accordi arpeggiati. Chopin stesso considerava il Notturno in Mib maggiore il padre di tutti i Notturni moderni e di conseguenza anche dei suoi, mentre Hans von Bülow sosteneva che era “assolutamente indispensabile” studiare i Notturni di Field per poter affrontare poi quelli di Chopin. Liszt nel 1959 ci fa comprendere la differenza tra Field e Chopin:

<…Il titolo Notturno si applica giustamente ai brani così nominati da Field, poiché porta i nostri pensieri all'inizio verso quelle ore in cui l'anima, liberata da tutte le preoccupazioni del giorno, si perde nell'autoconsapevolezza e si dirige verso le regioni di un paradiso stellato......... Chopin, nei suoi poetici Notturni, cantava non solo le armonie che sono la fonte delle nostre delizie più ineffabili, ma allo stesso modo lo sconcertante, agitato disorientamento a cui spesso danno origine, la sua stessa dolcezza si fa straziante, così velata da svelare la sua disperata angoscia la loro poesia è più cupa e affascinante.>

Allievo di Beethoven e insegnante di Liszt, Carl Czerny è considerato il padre della moderna tecnica pianistica, virtuoso di questo strumento, le sue esecuzioni di musica beethoveniana divennero molto richieste.  Der abend und die nacht, scritto nel 1936 anno in cui si esibì in alcuni concerti con Field l’anno prima della morte di quest’ultimo. 

I Notturni sono lo specchio di un aspetto dell’arte di Chopin, non tanto del virtuosismo, quanto della sua concezione della bellezza e della delicatezza del suono che esprime in splendide melodie che rappresentano la sua sensibilità, e come in Field sono il regno del canto. Questo Notturno, fu scritto nell’estate del 1930 per la sorella Ludwika, è un’opera “domestica”, che non doveva uscire dall’ambito della famiglia, costruito con i temi del Concerto in fa minore e del canto Zyczenie. temi particolarmente amati dalla sorella.

Nel 1842 Liszt scrisse il brano pianistico intitolato Le Rossignol, traendo ispirazione da una melodia del compositore russo Alexander Alexandrovich Alabiev, il brano si avvia in maniera gentile e delicata, soave, con un tintinnare nel registro acuto, si sviluppa e contamina il tessuto musicale fino ad imporsi come elemento virtuosistico, sovrapposto al tema principale. Il tema tipicamente romantico, è seguito da un secondo tema vivacissimo, si ritorna quindi alla melodia lenta dell’inizio. Il brano si chiude con la celebrazione dell’usignolo, ed ecco che la melodia fugge via svolazzando e scomparendo, pianissimo.

Composta nel 1953 è l'ultima delle tre sonate per pianoforte di Brahms. L'Andante espressivo è una pagina di penetrante poesia romantica, con il suo lirismo crepuscolare risolto con accordi di terza e di sesta; è un notturno di largo respiro, in cui la melodia si distende con purezza e delicatezza di accordi, di sapore a volte impressionistico e secondo quel gusto intimistico, tipico dello stile più autenticamente brahmsiano. Verso la fine il suono sembra irrobustirsi e innalzarsi verso il cielo, ma tutto si scioglie silenziosamente e tranquillamente. Sopra il pentagramma una citazione tratta da una poesia firmata da C. O. Sternau: 

Scende oscura la sera, brilla il chiaro di luna/E qui due cuori uniti nell'amore,/si tengono beatamente abbracciati.

Il Nocturne in Re bemolle scritto da Debussy nel 1892, due anni dopo la Rêverie in Fa, è un'altra composizione per pianoforte incentrata sul tema della notte. 

Questo brano è da inserire in una serie di “homages a Chopin” compositore molto studiato e amato da Debussy. Qui l'omaggio si confronta con uno dei temi chopiniani più ampi: il notturno. 

Subito però è da notare la specificità e la particolarità della melodia debussiniana, il flux che in apparenza appare continuo e mutevole è costruito da una serie di frammenti, pur senza rinunciare a una sua unità semantica e uditiva e a grandi slanci sentimentali, contrapposti a piccoli incisi che all'opposto riportano il brano a cristallizzarsi in una dimensione dilatata fuori e dentro il tempo. 

Il programma si chiude con l’Alouette di Glinka. Omaggio all’allodola, un uccello molto apprezzato e amato da poeti e musicisti, affascinati da quel suo cantare a squarciagola mentre vola in verticale verso il cielo la mattina presto e, dopo una precipitosa ridiscesa, si risolleva verso l'alto e ricomincia a cantare. Shakespeare la chiamava “La messaggera dell’alba” sapendo che canta al sorgere del sole.

Alessia Luise