Conservatorio di Musica di Vicenza “Arrigo Pedrollo”
Istituto Superiore di Studi Musicali

Concerti ed eventi

CONCERTO PER FAGOTTI
Giovedì 16 gennaio - ore 18.00
In memoria di Mario Cazzola

Giovedì 16 gennaio 2020, ore 18
Sala Concerti Marcella Pobbe
Ingresso gratuito

Concerto per fagotti in memoria del maestro Mario Cazzola

Joseph Bodin de Boismortier (1691-1755)
Concerto IV op. 15
per 5 fagotti e controfagotto
Adagio-Allegro-Adagio
Michel Corrette (1707-1795)
Concerto I per quatre basse
Allegro-Adagio-Allegro


Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Corale BWV 725
Herr Gott! Dich loben wir


Joseph Bodin de Boismortier
Concerto VI op.15
per cinque fagotti e controfagotto
Adagio – Allegro


Johann Sebastian Bach
Trio BWV 526
Vivace – Largo – Allegro

 

Sergio Azzolini
Steno Boesso
Luca Dal Cortivo
Ai Ikeda
Marco La Manna
Michele Ruggeri



Mario Cazzola

Quando nel 1948, appena sposato con sua moglie Ornella, come tanti italiani, emigrò nelle Americhe con la qualifica di doratore galvano-tecnico, nell’unico baule che conteneva lenzuola e vestiti, si era portato anche il fagotto. Fino ad allora lo aveva suonato per diletto ma in cuor suo sapeva che non avrebbe lavorato per il resto dei suoi giorni come doratore, infatti dopo pochi mesi, il destino gli fece incontrare Heinz K. Tesch, primo fagotto dell’Orchestra del Teatro di Caracas, che, subito accortosi del talento innato di Mario, “se lo tirò dentro” per fargli vivere le prime esperienze in una grande orchestra sinfonica. Tutto procedeva per il meglio quando un giorno un collega italiano in tournée a Caracas gli disse: “Ma cosa ci fai tu qui? Non sai che in Italia sta ripartendo tutto alla grande? C’è un gran fermento, stanno ricostruendo tutto, in ogni città nascono nuove orchestre e c’è bisogno di musicisti come te”. Allora con la moglie Ornella, che gli aveva dato Alice la primogenita e aspettava Claudio, il secondo figlio, fece i bagagli e rientrò in Italia dove subito vinse il concorso per primo fagotto al Teatro Nuovo di Milano e qualche mese dopo anche il concorso di primo fagotto al teatro alla Scala. Lì incontrò i primi veri grandi direttori d’orchestra, da Victor De Sabata, Bruno Walter, Dimitri Mitropoulos, Carlos Kleiber, Guido Cantelli fino a Herbert von Karajan. E qui mi fermo perché vi voglio raccontare l’aneddoto del “a solo” dell’opera la Medea che lo vide coinvolto con la Callas e Leonard Bernstein sul podio. Bernstein non era soddisfatto dell’esecuzione del suo “solo” e alla fine di una prova gli chiese se il mattino dopo avrebbe avuto voglia di provare “in camerino” con lui al pianoforte quel passaggio così delicato. Dopo qualche tentativo andato male, il maestro, che aveva capito con quale soggetto aveva a che fare, trovò la via e le parole giuste per arrivare al suo cuore e lui, uomo d’amorevole istinto, capì cosa doveva fare, ci fu la scintilla, e glielo suonò come andava fatto. Allora Bernstein gli disse: “Ma tu, domani alla recita, me lo suonerai ancora così? Sì, gli rispose lui e sarà così per sempre. Quando anni dopo, a fine carriera, la Callas venne ad assistere come spettatrice ad un’opera alla Scala, dal suo palco, con una mano gli mandò un bacio e un gran sorriso a sugellare quel grande momento che per lui fu una delle sue più grandi soddisfazioni. Poi quando venne Claudio Abbado e le orchestre cominciarono a macinare musica come acciaierie lui si stufò e se ne andò dalla Scala per ricominciare qui a Vicenza, con l’Orchestra Pedrollo di Gianni Guglielmo una seconda vita da solista e da primo fagotto di un’orchestra da camera. Si è proprio divertito mio padre col suo fagotto e lo ha sempre suonato come ha vissuto la sua vita; la zampata del leone al momento giusto.

Il figlio Claudio