Conservatorio di Musica di Vicenza “Arrigo Pedrollo”
Istituto Superiore di Studi Musicali

Concerti ed eventi

I MARTEDÌ AL CONSERVATORIO
Martedì 21 Marzo 2023 - ore 18:00
I Polifonici Vicentini

Sala Concerti "M. Pobbe"

La musica corale tra sacro e profano dal Romanticismo ai giorni nostri

Felix MENDELSSOHN (1809 – 1847)
Jauchzet dem Herrn
a otto voci

Frühlingsahnung op. 48 n. 1


Hugo WOLF (1860 – 1903)
Im stillen Friedhof op. 17 n. 2
per coro e pianoforte


Bepi DE MARZI (1936)
Restena


Marco MAIERO (1956)
Carezze


Bob CHILCOTT (1955)
Irish blessing
per coro, violino e pianoforte


Giorgio SUSANA (1975)
O Sacrum Convivium
per coro, violino e pianoforte


Eric WHITACRE (1970)
Five Hebrew Love Songs
per soprano, coro, violino e pianoforte

I. Temunà
II. Kalà kallà
III. Lárov
IV. Éyze shéleg!
V. Rakút


Bob CHILCOTT (1955)
Friday 1 August 1834: The Abolition of Slavery
Monday 14 December 1903: The First Powered Flight
da Five Days that Changed the World
per coro e pianoforte


Oh Jimin soprano
Matteo Marzaro violino
Denis Zanotto pianoforte

I Polifonici Vicentini

Pierluigi Comparin direttore





Il programma intende proporre un percorso tra alcune delle più interessanti pagine del repertorio corale sacro e profano dal Romanticismo di Felix Mendelssohn fino all’epoca contemporanea.

Jauchzet dem Herrn di Felix Mendelssohn intona il salmo 100, un’esortazione a lodare Dio non solo nel Tempio ma in tutte le terre. Questo tono di una gioia che si dona totalmente a Dio e che si lascia dietro tutte le preoccupazioni terrene, risuona pienamente in tutto il mottetto del compositore tedesco che tessendo sapientemente le otto voci invita a ringraziare e a lodare il nome del Signore, poiché egli è buono e la sua misericordia e verità sono eterne.

La musica del Romanticismo è anche trionfo della natura. I Lieder im Freien zu singen (“da cantare all’aria aperta”), contenenti le tre raccolte delle op. 41, 48 e 59 di Mendelssohn, cantano la bellezza genuina della natura, opposta a quella della città, a partire da versi di autori di primo piano della coeva poesia tedesca; temi assecondati da una scrittura corale a sua volta spontanea e fluida. Ne è un esempio Frühlingsahnung (Presagio di primavera), primo brano dell’op. 48, che intona i versi di Ludwig Uhland: «Oh soffio dolce, soave! Tu già ridesti in me canti di primavera, presto fioriranno anche le violette».

«Quando Hugo Wolf leggeva, le parole assumevano una verità prodigiosa; diventavano entità corporee. […] Egli si affondava nell’essenza delle parole quasi fosse l’essenza della sua vita» (Hermann Bahr). È questa dimensione intimista del rapporto tra testo poetico e testo musicale che si respira nel brano Im stillen Friedhof (Nel cimitero silenzioso) composto da Hugo Wolf all’età di sedici anni sulle parole di Ludwig Pfau.

Bepi De Marzi racconta la storia della fata Resténa, innamorato del Principe Moro. A Resténa, poco fuori Arzignano, c’era chi voleva aprire una cava di basalto che avrebbe distrutto la casa del Principe d’Oro: il Monte di Pena. Ma le fate hanno innalzato alle stelle il loro pianto.

Carezze del compositore friulano Marco Maiero descrive lo scorrere delle stagioni prima con i temporali estivi, poi con l’autunno seguito a ruota dall’inverno innevato. Nel passato era proprio questa ciclicità a dettare i ritmi della vita di ogni uomo, come espresso dal ritornello in dialetto friulano che, con un disegno ritmico molto incisivo, descrive la bella campagna coltivata pronta per la raccolta del fieno tardivo.

Il testo intonato da Bob Chilcott, uno dei più popolari e impegnati compositori della Gran Bretagna, nel brano Irish blessing è un’antica benedizione irlandese, commovente e tradizionale, musicata con grande semplicità e bellezza. Chilcott cattura perfettamente il calore e la sincerità del testo che così recita e che vogliamo sia un augurio per tutti noi: «Possa la strada venirti incontro, possa il vento essere sempre alle tue spalle, possa il sole splendere caldo sul tuo viso e la pioggia cadere leggera sui tuoi campi. E finché non ci incontreremo di nuovo, possa Dio custodirti nel palmo della Sua mano».

La raffinatezza armonico-melodica è l’elemento che caratterizza O sacrum Convivium di Giorgio Susana, ispirata intonazione del testo latino in prosa attribuito a San Tommaso d’Aquino che onora il Santissimo Sacramento.

Five Hebrew Love Songs, cinque cartoline d’amore in lingua ebraica composte nel 1996. Le delicate poesie di Hila Plitmann si uniscono alle eleganti armonie di Eric Whitacre creando dei piccoli quadri, un dolce ricordo della capacità della musica di esprimere l’intangibile: muovere le nostre emozioni, narrare le storie delle nostre vite legandoci attraverso la nostra comune umanità.

Negli ultimi due brani in programma, tratti dalla raccolta Five Days that Changed the World (Cinque giorni che cambiarono il mondo), Bob Chilcott unisce musica e parole per creare un resoconto sorprendentemente vivido e personale: dall’importanza di un pezzo di carta che può rendere libera una nazione intera (Friday 1 August 1834: The Abolition of Slavery) alla gioia del primo volo a motore dopo diversi e difficoltosi tentativi (Monday 14 December 1903: The First Powered Flight).




I POLIFONICI VICENTINI

Il gruppo corale “I Polifonici Vicentini” si è formato nel 1980 e propone un ampio repertorio di musica corale, anche romantica e contemporanea, interpretando di preferenza la Grande Polifonia sacra e profana. Ha realizzato incisioni con musiche di autori veneti contemporanei, da Pressato a Durighello, da Lanaro a Crestani, da Signorini a Zotto, oltre che del poliedrico amico Bepi De Marzi, prestatosi anche a fare da voce recitante nella “Passione di Christo secondo Giovanni” di Francesco Corteccia. Nel 2017 ha inciso, in prima assoluta, la Cantata della Creazione di Pierangelo Valtinoni e l’Annunciazione di Mario Lanaro con la collaborazione dall’Ensemble Musagète. Il gruppo, oltre che esprimersi nella totalità dei componenti, può articolarsi in piccoli complessi cameristici e solistici per l’esecuzioni di opere particolari. Costante è l’affermazione in campo nazionale e internazionale (sette primi premi) con prestigiose collaborazioni a fianco di orchestre e maestri di grande fama (Radulescu, Letonja, Rebeschini, Andretta, Bressan, Rigon, Quarta, ...). È stato invitato a cantare per la S. Messa presieduta dal Santo Padre recatosi in visita alle diocesi del triveneto l’otto maggio 2011, trasmessa in mondo visione. Nell’ottobre 2022 ha vinto il Gran Premio al 13° Concorso Nazionale Corale Polifonico del Lago Maggiore imponendosi nelle categorie “Voci miste e voci pari” e “Cori con repertorio popolare”.
È diretto, sin dalla fondazione, da Pierluigi Comparin. Organista titolare del Tempio di S. Corona in Vicenza, è stato docente di Organo, Modalità e Canto Gregoriano nei corsi tradizionali e nell’ordinamento dei corsi superiori di primo e secondo livello presso il Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza. Ha collaborato come direttore con l’Orchestra Barocca I Musicali Affetti, l’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, l’Ensemble Musagète, l’Accademia Musicale di Schio, Gli Archi Italiani e l’Orchestra Barocca del Conservatorio di Vicenza.