Conservatorio di Musica di Vicenza “Arrigo Pedrollo”
Istituto Superiore di Studi Musicali

Concerti ed eventi

LE NOTE E IL RICORDO
Giovedì 1 Dicembre - ore 20:45
DIVERTISSEMENT DE HARPES
Villa Cordellina Lombardi Montecchio Maggiore (Vi)

vILLA PALAZZO CORDELLINA 22 NOVEMNRE 2022
C. Debussy (1862-1918)
La Fille aux Cheveu de Lin

Enrico Bazzan, tromba; Bianca Darcey, arpa


M. Tournier (1879-1951)
dai Quatres preludes op.16,
Tranquille - Pas trop vite

Chiara Beltramello, Marta Montella - arpe


G. B. Pescetti (1704-1766)
Sonata VI in do minore
Allegro ma non presto, Moderato, Presto

Letizia Pellanda, arpa


M. Ravel (1875-1937)
Pavane pour une infante défunte

Giacomo Casagrande, tromba; Bianca Darcey, arpa


A. Caplet (1878-1925)
Deux Divertissements for Harp (1924)
À la française

Bianca Darcey, arpa


M. Ravel (1875-1937)
Pièce en forme de Habanera

Samuele Romano, tromba; Isabella Laus, arpa


M. Tournier (1879-1951)
Féerie

Isabella Laus, arpa


A. Jolivet (1905-1974)
da le Pastorales de Noel
II. Les Mages: Très modéré
III. La Vierge et l'enfant: Simple

Emma Pilastro, flauto; Maria Martelletto, fagotto; Virginia Salvatore, arpa


N. von Wilm (1834-1911)
Duo op.156, per violino e arpa

Sabrina Giacomelli, violino – Mariagioia Piazza, arpa


Note al programma

“Divertissement de harpes” ovvero divertimento di arpe. Un programma che prevede non solo una serata di divertimento indicativo di un qualcosa che dovrebbe servire a sollevare l'animo dalle ambasce, dalle fatiche quotidiane del lavoro e dalle preoccupazioni che la vita immancabilmente ci sottopone ma che presenta anche il divertimento come composizione autonoma.

In ambito musicale la definizione di divertimento viene citata per la prima volta nell'opera Il divertimento di Grassi, musiche da camera o per servizio di tavola (1681) e nei Divertimenti per camera di Gaetano Boni (1717). Emblematica è l'espressione "musica da tavola" - la Tafelmusik tedesca o la Musique de table francese - a definire un'ampia letteratura che attraversò in special modo i secoli XVI e XVII, un caleidoscopico repertorio di musiche specificamente composte per i banchetti, da suonarsi come sottofondo negli intervalli tra i servizi (entremets) o in occasione di eventi all'aperto. Più tardi nell’ottocento troveremo una produzione musicale destinata a essere eseguita nei salotti borghesi europei fino agli inizi del Novecento.

Le atmosfere delicate e rarefatte de “Le fille aux cheveux de lin” (La fanciulla dai capelli di lino) di Claude Debussy, il tono intimista, le sonorità delicate e l'essenzialità quasi del tutto priva di decorazioni mostrano come l'autore li avesse concepiti per un uso privato, non concertistico.

Ottavo brano del primo libro dei Préludes per pianoforte, scritto tra la fine del 1909 e l'inizio del 1910, prende il nome dalla poesia di Leconte de Lisle, poeta francese del movimento parnassiano.


Chi canta nel primo mattino?

La bella con chiome di lino,

Con labbra di rossa ciliegia...>


Il concetto di "Stile galante", che ebbe ampia diffusione in tutta l'Europa a partire dalla metà del XVIII secolo, segna la linea di confine tra il barocco, con la sua polifonia e severo contrappunto, e il classicismo. La Sonata VI in do minore di Giovanni Battista Pescetti ne è un esempio.

Nel primo movimento di questa Sonata VI è evidente una condotta contrappuntistica delle parti, che viene abbandonata nel secondo, per far spazio ad una melodia di ampio respiro accompagnata da arpeggi. E' proprio in questo movimento che possiamo rintracciare gli elementi dello Stile Galante al quale si è accennato. L'ultimo tempo, caratterizzato da toni tipicamente “popolari”, presenta di nuovo un andamento semplice a due voci dove la parte melodica è interamente assegnata ad una stessa voce, mentre l'altra si limita ad accompagnare.  La riscoperta di questa sonata si deve ad una trascrizione per arpa realizzata da Carlos Salzedo (1885 - 1961) tanto che ad oggi è più facile ascoltarla eseguita da un’arpa che non da un clavicembalo o da un pianoforte. 

Marcel Tournier, compositore ed arpista la cui carriera di arpista si dipana tra la Société des concerts Lamoureux, l’Opéra de Paris e l’insegnamento al Conservatorio di Parigi. Nel suo stile troviamo elementi di romanticismo nei primi lavori tra cui i Quatre Préludes (1908), in cui emerge una scrittura classica. Pochi anni dopo nel 1912 con la creazione di Féerie (1912), Tournier si allontanò da questo stile e iniziò la sua esplorazione avvicinandosi all’Impressionismo, mostrandoci un'arpa dalle sonorità rare e curiose che sorprende piacevolmente l'orecchio.

La Pavane, scritta da Ravel nel 1899, è un incantevole lavoro giovanile, nato per il salotto dei principi di Polignac ed espressamente dedicato alla principessa Edmond de Polignac (ospite di Fauré a Venezia nel '91). Malgrado il titolo, la Pavane non ha un carattere programmatico e descrittivo, come ebbe a sottolineare subito Ravel in risposta a coloro che lo consideravano un impressionista («Pour moi - egli disse - je n'aì songé en assemblant le mots qui composent ce titre qu'au plaisir de faire une alliteration»)

Deux Divertissements è un'opera per arpa in due movimenti (1. à la française, 2. à l'espagnole)  di André Caplet, composta nel 1924 e dedicata a Micheline Kahn. Nel primo, à la française, Alain Poirier individua “un ultimo tributo a Debussy” e alla fluidità della sua scrittura pianistica. Dopo la prima esecuzione alla Société Nationale de Musique, la rivista Le Ménestrel ha commentato: “I Divertissements per arpa di M. Caplet sono incredibilmente audaci nell'esecuzione. Entrambi i Divertissements hanno grazia, fantasia e buon umore”. Gustave Samazeuilh aggiunge che “il Sig. Caplet usa tutte le risorse dello strumento con una rara diversità di mezzi”.

“Le Pastorales de Noël” di André Jolivet composte nel 1943, sono quattro miniature modali, ciascuna delle quali descrive una scena di Natale. I magi (Les Mages) appaiono in un mistero solenne con il fagotto nel suo registro acuto, suggerendo il lamento solitario del famoso assolo di fagotto nella Sagra della primavera di Stravinsky. La Vergine e il bambino (La Vierge et L'Enfant) sono raffigurati con una ninna nanna graziosamente cadenzata.

Conclude la serata Nicolai von Wilm compositore, pianista e direttore d'orchestra tedesco-baltico al Stadttheater di Riga, poi insegnante di musica a San Pietroburgo. Il suo duo fu pubblicato nel 1898 dalla casa editrice Carl Giessel junior di Bayreuth (poi Zimmermann). Il Duo op. 156 è un pezzo cameristico romantico con una meravigliosa combinazione degli strumenti dal punto di vista timbrico.