Conservatorio di Musica di Vicenza “Arrigo Pedrollo”
Istituto Superiore di Studi Musicali

Concerti ed eventi

MUSEI DI SERA
Roma
Venerdì 14 giugno - ore 20.30

VENERDì 14 GIUGNO 2019 - ORE 20.30
MUSEI DI SERA
Sala del Gregoriano Profano
Musei Vaticani - Roma

Concerto a cura della classe di Musica d'insieme per Archi prof.ssa Dora Serafin


Wolfgang Amadeus Mozart

Adagio e fuga in do minore K 546

Johannes Brahms
Quartetto per archi in la minore op. 51 n. 2


Serena Zucco violino 1
Samuele Aceto violino 2
Valentina Ponzanelli viola
Francesca Genovese violoncello




Wolfgang Amadeus Mozart - Adagio e Fuga in Do minore K.V. 546

Composta nel giugno del 1788, la Fuga in Do min K.V. 546, in origine concepita per due fortepiani e successivamente trascritta per quartetto d’archi con l’aggiunta di un Adagio; eseguibile da prassi, anche per un organico d’archi più esteso, la Fuga appare come uno uno dei più deliziosi contributi di Mozart all’arte del contrappunto, tecnica compositiva approfondita in anni di studio e successivamente sviluppata ed affinata anche grazie anche all’incontro con il Barone Gottfried van Swieten, coltissimo mecenate e musicista dilettante, che organizzava regolari esecuzioni con musiche di Händel, e J.S. Bach presso la propria dimora.
Il carettere estremamente rigoroso della composizione fa intendere come non si tratti di uno dei numerosi lavori di circostanza, da dedicare o far eseguire a ricchi e nobili committenti, ma di una pagina espresso quale summa delle conoscenze acquisite in anni di indefesso lavoro, ricerca ed approfondimento della Fuga, una delle forme più nobili e complesse del linguaggio musicale di ogni tempo.



Johannes Brahms - Quartetto per archi in La minore op. 51 n. 2

È già in età matura Johannes Brahms, quando, appena compiuti i quarant’anni, nell’estate 1873, si cimenta per la prima volta con il quartetto d’archi, avvertendo, come da sue parole «l’enorme peso del gigante Beethoven alle mie spalle». Lo fa con i due quartetti op. 51, entrambi dedicati all’amico medico e chirurgo Theodor Billroth. Per la pubblicazione del primo quartetto, in do min, vuole l’avallo di Clara Schumann, diversamente dal secondo. Il binomio op. 51 sarà definito «modesto» dallo stesso autore. Naturalmente la storia ed il tempo dimostreranno l’esatto contrario, ma la difficoltà e il ben noto e manifesto travaglio del comporre di Brahms fanno di lui un autore estremamente profondo e complesso.
Il Quartetto in la minore op. 51 n. 2 si muove in una spigliata freschezza inventiva, ricca di ritmi magiari e di passaggi alternati tra episodi lirici e appassionati. Il movimento iniziale si manifesta con una frase melodica dagli ampi intervalli, per raggiungere successivamente una fluente morbidezza che si innesta con la seconda idea tematica principale, la quale porterà allo sfociare nella vigorosa accentuazione della terza. Tre temi, unitamente a molte altre idee secondarie, innervano questa forma-sonata dove lo sviluppo, denso quanto conciso, convoglia il materiale in una serrata trama contrappuntistica. Il secondo movimento vede alternarsi il carattere lirico dell’attacco ad una sorta di recitativo drammatico, nella parte centrale. Il terzo movimento riunisce in sé i tempi tradizionali del Minuetto e dello Scherzo; il Minuetto dall’andamento lento e misterioso che si tramuta in uno scherzando pieno di brio e leggerezza. Nel Finale si prova la gioia di potersi immergere nel caratteristico gusto zingaresco di Brahms, condito dalla libertà formale con cui organizza questa sorta di rondò-sonata.